Voglio dunque Sono: al Teatro Cucinelli uguaglianza e inclusione

voglio dunque sono

La disabilità in scena al Teatro Cucinelli di Solomeo con lo spettacolo “Voglio dunque sono” 

Siamo a Solomeo, cornice che lascia sempre stupiti per la tanta bellezza, al teatro Cucinelli, nel pomeriggio di Giovedì 8 Giugno. L’occasione è quella di vivere un’ora di spettacolo costruito e voluto da Associazione Viva e Asad con la collaborazione di Uno in più, realtà che lavorano nel territorio per creare attività di inclusione sociale, uguaglianza e pari opportunità, guardando la disabilità negli occhi.

Un gruppo di ragazzi che, con la regia di Chiara Casolaro e Mauro Lipari Sono diventati attori, emozionatissimi ci hanno regalato uno spettacolo costruito da loro e dalla loro idea di sogno.

Sul palco i temi che si susseguono e che si raccontano sono a volte utopici, pensando ad un mondo di pace privo di guerre dove la musica ci accomuna tutti, oppure molto vicini e quotidiani come il bullismo o l’amore… insomma, questi ragazzi hanno messo a vivo le loro emozioni, partendo dall’idea di creare un mondo reale dove si può decidere cosa tenere e cosa abbandonare. Tutto parte da qui, pensando che, qualche volta, la nostra Luce riesca ad illuminare la via per arrivare a quel sogno, luce che qualche volta si incrocia quella di qualcun altro e qualche volta non trova nulla.

Modificando un pochino il testo di Cartesio che cita “cogito ergo sum “(penso dunque Sono) , nasce il titolo di questo spettacolo “Voglio dunque Sono “, perché l’idea è quella di evidenziare quanto sia importante la volontà e dare a tutti la possibilità di esprimere volontà; chiaramente, per poter fare questo si ha bisogno di risorse oggettive da un lato e  personali dall’altro,  il contesto deve sostenere queste possibilità per dare modo di scegliere, condizione necessaria.

Attori ballerini che, grazie alla bravissima ballerina e coreografa Chiara Tosti e alle sue allieve, rendono lo spettacolo un vero momento di danza, facendo emergere emozioni, creando movimento e sinuosità modulando il corpo come fosse albero, rami di esso che danzano sublimemente con il vento.

Bravi tutti ragazzi!

Sonia Lustrino

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